-Jin-94- |
|
| Non sapevo neanche da quanto tempo ero lontana da casa, da quanto tempo viaggiavo nella speranza di trovare un briciolo di pace e di serenzità, sapevo solamente che casa mi mancava. Mi mancava terribilmente, ma Aydindrill potevo ancora definirla Casa? Non era da molto che avevo scoperto che mia madre mi aveva lasciato e mio padre mi era venuto incontro urlando, dicendomi cattiverie e rinfacciandomi il mio essere Depositaria. Non sapeva, però, che ero io la prima a soffrire per quello che ero. Non volevo esserlo, volevo solamente essere una persona normale, una ragazza che non ha poteri, che può avere una famiglia e amare il suo amato, tutte cose che a me erano negate. Ero scappata da Aydindrill circa tre mesi prima. Ero andata nella Foresta dei Ciuffi Notturni, poi dal Popolo del Fango e ancora dopo nel Kelton, a cercare di non far scoppiare nuovamente una guerra contro la Galea e adesso ero a Tamarg, non tanto lotano da Aydindrill. Indossavo il mio abito bianco da Depositaria e tutti mi stavano lontani, tutti mi potevano riconoscere così mi allontanai dalla città per fare una passeggiata nella campagna. Faceva freddo così avevo optato di indossare il mantello scuro, ma neanche quello riusciva a farmi sembrare una ragazza normale, infatti i capelli lunghi erano un chiaro segno distintivo di quello che ero, non potevo tagliarli, non potevo nascondermi. Sbuffai e una nuvoletta di fumo uscì dalla mia bocca. Mi sedetti su un tronco caduto, immobile ad osservare la vita felice che scorreva davanti a me. I bambini che ridevano, le donne che parlavano con le loro amiche e gli uomoni che bevevano e ridevano...L'unica cose che potevo fare era guardare quella felicità e sperare che durasse per sempre...
|
| |